Fuere

Verso fuori.

Phoenix

La sonda Phoenix ha toccato il suolo marziano!!

Phoenix

http://www.nasa.gov/mission_pages/phoenix/main/index.html

Trieste

La mascote dell'openday 2008

Per caso, il 21 Marzo, andando in gita scolastica a Trieste per eseguire un esperimento di genetica all’università, ho scoperto dell’esistenza dell’ OpenDay, una giornata nella quale tutte le strutture scientifiche della città sono aperte e accessibili ai visitatori, e tra queste anche il sincrotrone. Così, complice l’adunata degli alpini nella vicina Bassano per la quale le scuole sono state chiuse, il 10 sono andato a visitare Trieste. Per un caso fortuito, una vecchia collega e amica di mio padre ci ha informato del fatto che a Basovizza sarebbe stato visitabile anche l’osservatorio astronomico, che io conoscevo per via di Margherita Hack, che ne è stata direttrice.

Radiotelescopio di Basovizza

Radiotelescopio di Basovizza

Il giro dell’osservatorio è durato circa 45 minuti: dei ricercatori ci hanno guidato attraverso il territorio, mostrandoci un po’ di tutto. Partiti dalla specola, siamo passati per il radiotelescopio e infine abbiamo potuto vedere delle immagini in diretta del sole. Mi è stata anche illustrata l’interessante l’iniziativa ‘Le stelle a scuola’, tramite cui le scuole possono connettersi con internet all’osservatorio e utilizzare un telescopio motorizzato per fare delle fotografie. Mi sono promesso di parlarne ai miei professori…
Il territorio dell’osservatorio è bellissimmo: il terreno erboso è circondato da un basso bosco di conifere nel quale, oltre ai fiori spontanei,  ci sono molti insetti, tra i quali ho notato la presenza di bellissime farfalle difficili da trovare nella mia zona (ebbene sì, quando non sono al telescopio vado in cerca di farfalle… 😉 ).
In sostanza, la visita all’osservatorio mi è piaciuta moltissimo e la consiglio a tutti: magari potete anche farvi un giro in Slovenia, visto che il confine, in linea d’aria, è a meno di due chilometri!

La specola

Nella seconda parte della visita ho avuto il piacere di visitare il Sincrotrone di Trieste, sulla cui misteriosa funzione fantasticavo da quando avevo otto anni…

Elettra, Sincrotrone di trieste

Elettra, il sincrotrone di Trieste

In questo laboratorio, degli elettroni vengono fatti girare quasi alla velocità della luce in un anello. Per la verità, non è proprio un anello: segmenti dritti si concatenano formando un poligono quasi circolare. Il segreto è proprio in questa non continuità: gli elettroni, una volta accelerati, tenderebbero ad andare dritti, ma per curvarli occorre fornir loro energia, tramite dei potentissimi magneti, che questi risputano fuori quando, fatta la curva, tornano ad avanzare diritti. Questa energia ‘sputata’ è luce nei raggi X, detta luce di sincrotrone, molto brillante e concentrata. Selezionando particolari frequenze di questa luce e dirigendole verso un campione da analizzare si possono ‘vedere’ dei dettagli molto piccoli, altrimenti invisibili. Le applicazioni di questa tecnica sono vastissime, dallo studio degli OLED a quello dei chicchi di caffè.

Concludendo, come potevamo mancare ad una visita alla città? Per fortuna che non c’era vento… 😉

Trieste

23/09/09

Ho notato solo ora un’insolita affluenza di accessi al post “Trieste”, nel quale descrivo la mia visita all’open day ai laboratori dell’ AREA Park di Trieste nel 2008. In particolare, il giorno 09/09/09, l’articolo ha ricevuto 2312 visite.

Probabilmente ciò è dovuto ad un link o ad un’immagine presente nella pagina. Devo tuttavia specificare ai visitatori che, qualora fossero alla ricerca di informazioni sul parco scientifico di Trieste, debbono visitare il sito ufficiale di AREA Park, piuttosto che il mio sito, che può dare solo una descrizione soggettiva di una visita.

Ho provveduto a rimuovere quella che penso sia l’immagine incriminata, per correttezza nei confronti di AREA Science Park.

Hubble Space Telescope (6)

Hubble Mosaic

Galassie in fusione – Merging Galaxies

In occasione del diciottesimo compleanno del telescopio spaziale Hubble, il 24 di aprile, la NASA e l’ESA hanno rilasciato un mosaico di 59 differenti fotografie di galassie che di stanno fondendo. Le docici che vedete rappresentate qui sono solo le prime (il link alla pagina ufficiale è in fondo al post). La collezione comprende immagini di maestose galassie spirali, di ponti stellari sospesi nello spazio, per non parlare di tutte quelle forme bizzarre e indescrivibili che vengono create dalla forza di gravità, il motore delle galassie. C’è da perderci ore a guardarle, non lasciatevele scappare!
As a present to Hubble’s eighteenth birthday, on 24 of April, NASA and ESA relased an image-mosaic made with 59 photos of merging galaxies. In this image you can see only 12 of them (the link to the official page is at the end of the post). This huge collection includes images of magnificent spiral galaxies, images of stellar bridges suspended in space and many other wonderful shapes that gravity creates. You can loose hours in looking them, don’t leave them unseen!

Eagle Nebula

Nebulosa Aquila – Eagle Nebula

Questa fotografia è piuttosto famosa, tanto che ne ho un poster appeso in camera 😉 ; vedete una struttura di gas della Nebulosa Aquila alla quale sta succedendo esattamente la stessa cosa che succede alla Nebulosa della Carena, della quale ho parlato poco tempo fa: la forte radiazione luminosa emessa dalle stelle che si sono formate nei dintorni della nube la sta erodendo, proprio come sulla Terra la pioggia erode le rocce. I suoi bordi, diventando incandescenti, iniziano a rilucere, come si può vedere bene alla base del pilastro. Questi processi innescano la formazione di nuove stelle e, col tempo, la colonna di gas si abbasserà sempre di più, lasciando dietro di sè una scia di nuove e giovani stelle. La foto è stata presa con la fotocamera ACS: il blu corrisponde alla radiazione emessa dall’ossigeno ionizzato e il rosso a quella dell’idrogeno. Da un capo all’altro la massa di gas è lunga due volte la distanza tra il Sole e Proxima Centauri, la stella più vicina. Direi che per oggi può bastare, alla prossima!
This photo is quiet famous: I’ve a poster of it in my bedroom 😉 ; you can see a gas structure inside the Eagle Nebula which is in the same situation of Carina Nebula’s ones: it’s being eroded by light emitted by nearby stars, just as like as rain erodes rocks on earth. His boiling edges shine, as you can see at the base of the pillar. These processes also start new star formation and over time the column will lower down leaving behind herself a trail of young stars. The photo has been taken with Hubble’s ACS Camera: the blue is exited oxygen’s radiation, the red is hydrogen’s one. The entire gas structure is as long as twice the distance between the Sun and Proxima Centauri, our nearest star. It’s all for today, see you soon!

Links:

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