Verso fuori.

Autore: Giovanni Ceribella Pagina 13 di 38

Il Pruno Selvatico

Continua la serie sulle foto naturalistiche e paesaggistiche, che inserisco per evitare che il sito finisca nelle mani di un antiquario, dal momento che di foto astronomiche con questo tempo non c’è n’è neanche l’ombra (ecco, manco a farlo apposta, è appena cominciata la pioggetta quotidiana del pomeriggio).

Fiori PiripiritoQuesta foto viene dall’aprile scorso, quando, negli intramezzi tra un’aquazzone e un altro, le piante sono riuscite a prendere abbastanza sole da fare i fiori (in ritardo di venti giorni). L’alberello in questione è un pruno selvatico, che fa delle prugne grandi meno di un centimetro, talmente ricche di vitamina C da essere amarissime e per questo quasi immangiabili.

Ho scritto “quasi” perché ovviamente ne vado matto. Solo che per avere i frutti bisogna aspettare almeno la fine di agosto: questo fa capire quanto tempo debbano aver impiegato gli uomini del passato per selezionare le varietà (frutti grossi, oppure dolci, o piante resistenti) che oggi si trovano sparse qua e là tra le campagne e le vallate. Queste sottospecie, che fanno parte della enorme ricchezza del nostro paese, sono costantemente minacciate o a rischio di estinzione a causa della globalizzazione dei consumi e di politiche agricole scellerate; spesso si è fatto troppo poco per tutelarle. È da augurarsi che oltre alle questue dei mercati finanziari, i governi di tutt’Europa possano in futuro dedicarsi anche a proteggere i suoi campi (e prati).

Il Ligaoro

Dal momento che non ho più potuto fare fotografie astronomiche, a causa del tempo così avverso da generare situazioni tragicomiche, mi sono dedicato un po’ alla fotografia naturalistica. Dedicherò degli articoli alla pubblicazione di qualche foto che ho scattato negli ultimi mesi. Questa ritrae un simpatico ramarro verde, che dalle nostre parti si chiama ligaoro.

Ligaoro (Ramarro)Dal momento che non ho più potuto fare fotografie astronomiche, a causa del tempo così avverso da generare situazioni tragicomiche, mi sono dedicato un po’ alla fotografia naturalistica. Dedicherò degli articoli alla pubblicazione di qualche foto che ho scattato negli ultimi mesi. Questa ritrae un simpatico ramarro verde, che dalle nostre parti si chiama ligaoro. La foto è stata fatta con la Canon EOS 60Da, una macchina progettata per l’astrofotografia, con un filtro specifico per permettere la trasmissione della prima riga della serie di Balmer dell’idrogeno. Su alcuni soggetti terrestri (in particolare certi fiori, la corteccia degli alberi) questo dà una dominante rosso-infrarossa non percepita dall’occhio umano, che falsa i colori, talvolta con spettacolari effetti scenici (nuvole al tramonto). Su altri, come il ligaoro, lo sfasamento è nullo. Naturalmente da quando l’ho comprata non c’è stata una sera buona per fotografare, sarà per quello…

Il ramarro è innocuo e non si capisce perché provochi orrore in tanta gente; ha un colore bellissimo e, tra l’altro, mangia insetti che spesso sono dannosi per l’agricoltura o l’uomo. Se vi capita di passare per una assolata stradina di campagna, magari vicino a una fonte d’acqua, ne troverete di certo. E già che ci siete, evitate di correre come scalmanati con la macchina, così non li spiaccicate.

Ciao!

Bombo e Mandorlo

Bombo sul Mandorlo - 02.04.2013

Una rondine non fa primavera,… ma un bombo spesso sì! Speriamo sia vero, ormai di questa bassa pressione nordatlantica non se ne può più…

Pagina 13 di 38

Powered by WordPress & Tema di Anders Norén