Verso fuori.

Autore: Giovanni Ceribella Pagina 19 di 38

La Volpe Rossa

Chiedo scusa se sfrutto lo spazio di Fuere, solitamente dedicato ad altri temi, per cercare di dare un po’ di visibilità a questo. Mi è capitato, in maniera del tutto casuale, di ritrovare delle videocassette che erano state registrate negli anni novanta, quando ero bambino, contenenti alcune puntate di un bellissimo cartone animato. Si intitolava “Le avventure del bosco piccolo”, oppure “Volpe, Tasso e compagnia”, ma io l’ho sempre  chiamato solo “La Volpe Rossa”. Parlava di un gruppo di animali selvatici che, a causa della distruzione del loro bosco operata dagli esseri umani, si mettevano in viaggio, insieme, verso una riserva naturale: il parco del Daino Bianco. È stata l’occasione per ripescare un po’ di ricordi silenti, e riattivare qualche polveroso circuito nervoso.

Non so che senso abbia, quando ormai uno ha superato il ventennio d’età, consigliare la visione di un cartone animato. Tuttavia, di fronte all’ingombrante massa di porcherie che passano oggigiorno su tutte le reti televisive, penso che citare un esempio positivo, trasmesso dalla Rai qualche tempo fa (anche se nel mio caso è una vita), possa far riflettere maggiormente su quale debba essere il ruolo dei mezzi di informazione, in particolar modo per l’educazione.

A presto.

Millebolle

I quattro tipi di bolle

In alto le bolle che contengono aria, in basso quelle che contengono acqua. A sinistra quelle che sono nell’acqua, a destra quelle che sono nell’aria. Nell’ordine: bollicine d’aria in acqua, bolle di sapone, bolle inverse d’acqua, goccioline su una foglia. Sulla diagonale dall’alto a sinistra in basso a destra le bolle che hanno una sola superficie di contatto (e che quindi, se fossero perfettamente sferiche, avrebbero una pressione interna più alta di 2σ/r rispetto a quella esterna), mentre sull’antidiagonale quelle che ne hanno due (con pressione interna pari a quella esterna più 4σ/r se fossero sferiche).

(VIDEO 1)          (VIDEO 2)

M33 – Galassia del Triangolo

Finalmente, dopo sei mesi di forzata inattività, sono riuscito a fare un’altra fotografia al cielo! Si tratta della Galassia del Triangolo, la terza più grande componente del Gruppo Locale, dopo la galassia di Andromeda e la nostra Via Lattea.

M33 - Galassia del Triangolo

Galassia del Triangolo, M33

Vi piace? Andiamo subito ai dati tecnici: la fotografia è la somma di 6 pose da 300” ciascuna, per un totale di 30′ di esposizione, a 800 ISO con la solita Canon EOS 1000D, al fuoco diretto del Maksutov-Cassegrain INTES MICRO ALTER M500, di diametro 127 mm, ridotto con il riduttore di focale Meade a f/7 per una focale di 890 mm circa (nativamente, si tratta di un f/10).  L’inseguimento è stato guidato con un piccolo rifrattore Orion (focale 400 mm, diametro 80 mm), montato in parallelo, e la camera di autoguida Magzero MZ-5m, utilizzata in congiunzione con un piccolo Netbook e il software PHD Guiding. La montatura è la Celestron CGEM. Temperatura esterna: 15,5°C.

Le foto sono state scattate con l’opzione della rimozione automatica del dark frame attivata. Ho successivamente agito sulle singole foto con Photoshop per regolare i livelli, tentando di ridurre il forte inquinamento luminoso presente nelle immagini, e, dopo l’allineamento e la somma con IRIS, ho nuovamente utilizzato Photoshop con i suoi plug-in GradientX-Terminator e NoiseNinja.

La foto mi piace molto: è la prima volta che fotografo una galassia così estesa! Sono stato molto soddisfatto anche del sistema di autoguida, che si è comportato egregiamente (ho fatto anche una posa da 10 minuti, che è venuta con le stelle perfettamente puntiformi!). Avevo scattato anche delle altre foto, sempre da cinque minuti, che poi ho scartato perché, sommandole tutte, la galassia veniva completamente sovraesposta. Casomai, in un secondo momento, proverò a elaborare anche quelle per vedere se riesco a tirar fuori qualcosa di buono.

Nella foto si vedono bene alcuni bracci a spirale di M33 e il suo nucleo, più luminoso. La Galassia del Triangolo è situata a 3 milioni di anni luce da noi, ed è visibile con un buon binocolo in notti molto scure. La sua individuazione è molto semplice: basta puntare la stella Mirach nella costellazione di Andromeda: spostandosi “verso l’alto” (in basso se siete nell’emisfero australe!) in direzione della stella μ Andromedae e proseguendo per un’altra lunghezza si trovano due stelline subito sopra le quali c’è la galassia di Andromeda (M31). Spostandosi esattamente nella direzione opposta, sempre a partire da Mirach, vi imbatterete presto nella galassia del Triangolo, più piccolina, più o meno alla stessa distanza dalla stella di M31.

Spero di tornare presto con altre foto e novità! Ciao!

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