Verso fuori.

Autore: Giovanni Ceribella Pagina 20 di 38

Ancora sulla ricerca…

Riporto come articolo, per questione di comodità, il commento di Luca e la mia replica al post LHC: collisione a 7 TeV ! del 30 marzo 2010.

Cari …Giovanni e caro Fabio ,
non è che alla gente non gnene frega niente di sti acceleratori di energia minimale …forse molti non sono acculturati , ma noi scienziati seri sappiamo che tale grande anello non serve per capire l’universo e da dove veniamo …questi investimenti servono solo a spendere dei soldi pubblici per mantenere “pseudoricercatori” a stipendio …in uno stipendificio pubblico a costi vostri …invece che mandarli a lavorare nel privato …dove nemmeno si guadagnerebbero il pane ….
E’ nel privato che si fà vera ricerca …e dove purtroppo non essendoci stipendifici pubblici non arrivano finanziamenti …quindi il tutto va avanti lento per la sola disponibilità dei finanziatori privati e degli imprenditori o scienziati privati….
La più grande scoperta del secolo o del millennio è la macchina per la “ex fusione fredda” …..è la realizzazione di privati (Ing. Rossi e prof.ss Focardi in pensione) …insieme a molti ricercatori privati (tra cui il sottoscritto) ….senza finanziamenti e nessun scienzato stipendiato …vuole ammettere di rubare il pane a tutti voi e noi …di tutto questo scritto sopra …nulla l’uomo può giovarsene per l’energia e per conoscere l’universo .
Sono solo grandi e costosi giocattoli per scontrare automobiline e vedere dove finiscono i pezzi…inutilmente
Poi ci fanno libri e “scienza” ma è solo sperpero del denaro pubblico.
Peccato che sono Italiani e il governo Italiano non si accorge di avere in casa la soluzione per l’energia del Paese …e del mondo .

a presto

Innanzitutto ci tengo a precisare che non sono un ricercatore ma uno studente di Fisica che ha appena concluso il primo anno di Università. A causa di ciò, non conosco il mondo della ricerca e posso riportare solo le impressioni che ricevo indirettamente. Detto questo, dissento in maniera completa dal suo pensiero. Non credo che le macchine e i progetti di ricerca del CERN siano una montatura per mantenere a spese pubbliche ricercatori che non fanno nulla dalla mattina alla sera, facendo “scontrare le macchinine per vedere che vanno a pezzi”. Esiste certamente una vasta parte della popolazione mondiale che vive parassitandosi su tutti gli altri: in Italia, penso a una vasta parte di coloro che si impegnano in Politica, a certa imprenditoria che costruisce e cementifica per buttar giù e guadagnarci, a Silvio Berlusconi e al suo gregge di servi, a tre quarti del Meridione, alla Santa Romana Chiesa Cattolica. Direi, anzi, che il parassitismo è caratteristica fondante del nostro essere italiani, nel Sud come nel Nord. Nel Mondo penso a tutte le Dittature, ai quadri militari e agli eserciti, come l’Alleanza Atlantica, ai mercati finanziari (in questi giorni è sotto gli occhi di tutti quanto la mano invisibile di Adam Smith ci faccia del bene). Ometto una grande entità statale perché ce n’é già abbastanza per mettermi in carcere se mi capiterà di andarci ancora. Non annovero tra questi i ricercatori pubblici. Per quanto riguarda l’utilità dei progetti di ricerca pura, rimando ad un post che ho scritto nel 2008, La ricerca pura, che è anch’esso la risposta ad un commento di una lettrice estremamente scettica che ho trovato sul blog http://tuttoqua.wordpress.com/2008/09/09/esperimento-cern-diretta-via-web/.

Sono scettico anche riguardo alla sua affermazione “È nel privato che si fa la vera ricerca”. Progetti di ricerca riuscitisimi come il telescopio spaziale “Hubble” non sarebbero mai potuti sorgere dalla volontà di un’ unica entità privata (ma forse per lei i ricercatori dell’ ST-ECF e dello STSI rappresentano solo uno spreco di denaro, gettato a mare per attività ‘inutili’ come l’astronomia), per via dei costi ma soprattutto dell’interesse. Un imprenditore, a meno che non si tratti di un miliardario al sicuro da tutto, non ha alcun interesse immediato verso un progetto che non può, a breve termine, portargli un vantaggio economico. In Italia, addirittura, la gran parte non ha interesse neanche per quello che potrebbe portargli un vantaggio economico a breve termine, cioè la ricerca applicata. Se la ricerca e l’università dovessero essere subordinate ai capricci dei privati, che in Italia è la direzione che si è presa, alla luce dell’ultima riforma universitaria della nostra candida ministra dell’Istruzione, ci sarebbero campi che rimarrebbero insondati e privi di finanziamenti. Nel sistema economico che pratichiamo, il privato agisce per il proprio tornaconto.

Lo dimostra anche il fatto che l’ingegner Rossi, da lei citato nell’ambito della fusione a freddo, non abbia ancora voluto pubblicare per intero le tecniche che stanno alla base del funzionamento del suo dispositivo, che fa leva sull’utilizzo di addiviti segreti, come ho sentito dire di sua bocca in un servizio trasmesso qualche mese fa sul terzo canale della televisione di Stato, in onda dopo un programma d’inchiesta. Se davvero è la scoperta del millennio, cosa diavolo importa all’ingegner Rossi di tener segreta la sua miracolosa miscela finché non gli abbiano concesso il brevetto? Sono in gioco interressi economici. Ammetto di non essere particolarmente informato al riguardo (se vuole, visto che lei dice di aver collaborato alle ricerche, potrà fornire ulteriori dettagli ai lettori del sito e a me), ma so che il processo coinvolge la fusione tra Idrogeno e Nichel. Se davvero ciò è possibile, non c’é motivo di non felicitarsene: significa che la teoria fisica utilizzata fin’ora, che prevede per la fusione di nuclei più pesanti di quello del Ferro un assorbimento d’energia, è sbagliata, e che, per spiegare il funzionamento della macchina, se ne dovrà costruire una nuova. Potremmo allora tutti usufruire dell’energia prodotta da dispositivi come quello dell’ingegner Rossi. Ma, fintantoché non sono pubblici i risultati delle ricerche non si può costruirci sopra niente di onesto e trasparente. E non credo alla tesi complottista dei ricercatori pubblici “cattivi” che rigettano questi risultati solo perché vogliono tenersi salda la poltrona. Vuoi vedere che in tutto il mondo non c’é qualcuno disposto a sentire le vostre ragioni e a tentare di chiarire la faccenda? Ma, ripeto, come si fa finché il processo è sotto segreto?

Infine, non amo le persone che per presentarsi parlano male degli altri. Ho constatato una certa demagogia nel suo intervento. Benché sia un normalissimo studente conosco alcuni di coloro che lei definisce ‘pseudoricercatori’ e li reputo persone per bene, che compiono una vita dignitosa, spesso con molti sacrifici. Se il senso del suo commento è quello di crearsi una sponda, direi che non le è andata bene. Se invece lei è in buona fede, la prego di rispondere della sua ricerca, chiarendomi, ad esempio, che tipo di nuclide risulti dal processo di fusione, e le chiedo inoltre, essendo in contatto con l’ingegner Rossi e il professor Focardi, di dir loro da parte mia di rendere pubblici tutti i dettagli del loro dispositivo, per maggior beneficio dell’umanità. Di sicuro, dopo una vita di ingegnere e di professore universitario non avranno problemi economici,… beninteso, sempre se gli speculatori internazionali non decideranno altrimenti.

GC

Esercizio Analisi 2

Sarà che ho cambiato password e non me la ricordo mai, sarà che l’università non lascia scampo, ma sono cinque mesi che non scrivo nulla su Fuere. Per la verità c’avevo provato, ma poi ho lasciato perdere.

Vi propongo un esercizio di Analisi Due di quelli che devo riuscire a fare entro… lunedì. Aiuto! Questo esame è terribile. Ho dato due dimostrazioni dell’affermazione proposta, una più immediata e classica, l’altra più “geometrica”, come quelle che vengono in mente a me di solito. Vi avverto: è possibile che siano sbagliate, anche se a me sembrano giuste. È stata l’occasione per provare il software Lyx, per la composizione di documenti LaTex: non è male, ho l’impressione che possa semplificare notevolmente la stesura del documento se configurato bene.

Ora vi saluto, a presto! (speriamo…)

Esercizio 1.8 Roberto Monti

M42, M43 e NGC1977 (3)

Come poteva passare un inverno senza che fotografassi solita Nebulosa di Orione? Stavolta, però, ho dalla mia parte gli attrezzi recentemente acquistati alla Fiera dell’Astronomia di Forlì.

Lo scorso dicembre, infatti, mi sono dotato del necessario per approntare un sistema di autoguida. Ho comprato un piccolo rifrattore acromatico da 400 mm di focale e 80 mm di diametro, la camera di autoguida, una sbarra con due morsetti a coda di rondine per mettere il tutto in parallelo al piccolo Maksutov-Cassegrain della INTES-MICRO. Se avrete un po’ di pazienza, prima o poi troverò il tempo di descrivere il tutto qui in rete.

Grazie all’autoguida, quindi, mi sono potuto spingere per la prima volta senza terrore oltre i 20 secondi di posa. Ma veniamo alla foto:

 

Nebulosa di Orione: M42, M43, NGC1997

Vi piace? Se ci cliccate sopra potrete vederla nella grandezza originale, in formato JPEG. Ho scattato sei foto da 5 minuti ciascuna, con sottrazione automatica del rumore elettronico. L’immagine è il risultato di un HDR sulle somme incrociate alle medie delle sei fotografie, con un procedimento simile a quello descritto nel precedente post sulla stessa nebulosa (quasi un anno fa!): M42, M43 (2): HDR. Citiamo qualche dato: il tempo totale di esposizione è di 30 min, a 800 ISO con la fida Canon EOS 1000D, al fuoco diretto del Maksutov-Cassegrain INTES-MICRO Alter M500, di diametro 127 mm e rapporto focale f/10, ridotto a f/7 per una focale equivalente di circa 890 mm. Ho utilizzato un Orion ShortTube 80 (focale 400 mm, diametro 80 mm, f/5) per la guida, con una camera Magzero MZ-5m monocromatica come autoguida, supportata da un netbook con il software PHD Guiding. I due telescopi sono stati montati in parallelo sulla solita Celestron CGEM. La temperatura era di circa 2°C.

Certamente si può fare di più, ma bisogna considerare che Orione era già molto basso sull’orizzonte e ho perso un’ora buona per fare altre tre serie di foto da 2 minuti, 50 secondi e 20 secondi, che pensavo di usare per ricavare informazione sulla zona del trapezio, che già con cinque minuti di posa è andata “bruciata”. Non ho ancora avuto modo di elaborare queste serie supplementari.

Certo che, quando avrò un po’ più di tempo, vorrei portarmi ad una quota più alta, dalle parti di Laghi o ancora più in alto, vicino al monte Toraro, dove ho individuato dei buoni posti per l’osservazione e la fotografia. Ma bisognerà aspettare…

Sono molto soddisfatto del risultato: innanzitutto perché mi ha confermato di non aver scelto male il sistema di guida, anche se ho notato che con 10 minuti di posa le stelle cominciano ad ovalizzarsi, credo a causa dell’errore periodico della montatura, che cercherò di minimizzare nelle prossime sessioni con la funzione PEC. E poi la foto è la migliore che mi sia mai riuscita. Oltre al corpo principale di M42  e al “boccolo” di M43, è visibile anche la meno luminosa NGC1977, sopra le prime due.

Spero questa foto segni l’inizio di una nuova raccolta, con oggetti diversi dai soliti, che prima mi erano inaccessibili. Anche se il sito, ormai, viene aggiornato una volta ogni rivoluzione galattica, spero che anche agli sporadici visitatori piaccia la mia piccola foto, che finalmente può mostrare qualcosa di più.

A presto!

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