Tra tutti gli animali selvatici, e tra tutti gli uccelli in particolare, quello che mi è più familiare è il passero (noto, a casa, come «sèlega»):
Dicevo, il più familiare perché, da quando sono nato, ne vedo e sento ogni giorno ininterrottamente. I passeri sono così normali nella mia vita, che quando sono a casa di un amico ed esco in giardino, la prima cosa della quale mi accorgo è il silenzio.
Oggi, camminando davanti casa, mi è capitato di sentire un verso d’uccello che non avevo mai sentito; dopo una breve, ma allegra chiacchierata con il soggetto non identificato, ho deciso di usare il computer per cercare di scoprire che uccello fosse. Per iniziare — mi sono detto — proverò a cercare sul sito della Lipu (Lega Italiana protezione Uccelli). Ed è così che sono venuto a sapere che gli amici passeri sono stati inseriti nella lista degli animali un po’ più a rischio del livello normale. Infatti, come dice questo testo firmato da Danilo Mainardi (l’etologo che va a SuperQuark e che disegna gli animali sulla lavagnetta bianca), negli ultimi 30 anni i passeri sono diminuiti del 50%. Questo spaventoso dato è allarmante: se perfino i passeri, che io chiamavo Aves Antropofile, stanno diminuendo, sono dubbioso su cosa si possa fare per aironi, cicogne, falchi, aquile, gazze, et cetera…
Per partecipare alla campagna, vi rimando alla pagina ufficiale: S.O.S. Passeri · Lipu. Io ho partecipato… in proprio. Ho realizzato una piccola mangiatoia (copiandola dal mio caro zio Livio, che è un vero maestro del legno). Ecco uno schema:
Ok, ok… il disegno non è dei migliori… sul bastoncino, che si sfila da un lato, si inserisce del pane secco o una retina con dei semi. Speriamo che i passeri gradiscano!