Verso fuori.

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Cetonia Aurata

Riprendo la serie sulle fotografie naturalistiche, visto che ora due giorni di bel tempo ci sono stati, ma sono in mezzo alla sessione d’esami. Questa volta ho beccato questa Cetonella dorata, un bel coleottero che mangia solo frutta caduta e foglie.

Cetonella DorataUn suo non lontano parente, sempre della famiglia degli scarabei, il Maggiolino (altresì noto come Brombólo) era famoso un tempo per procurare danni enormi agli alberi da frutta, maciullandone le foglie e nutrendosi, allo stadio di larva, delle radici, con un ciclo di vita quadriennale; mio padre dice che se ne trovavano le cisti zappando. Oggi non se ne vede più nessuno.

L’esemplare fotografato stava passeggiando nel prato sotto ad un caco, cercando qualcosa da mangiare. L’ho accontentato con un pezzetto di albicocca.

Spero di poter inserire come prossima fotografia qualche nebulosa estiva: vediamo se sarà possibile.

Solstizio d’Estate 21.06.2013

Sole al tramonto del 21.06.13Anche stavolta è arrivato e passato il solstizio d’estate: ogni anno prendo nota dell’ora alla quale il sole sorge e tramonta (qui sopra un fotogramma del tramonto, terminato alle h.20 20′ 56”), ma quest’anno ho fatto anche delle misure della sua altezza sull’orizzonte al mezzogiorno reale: ne ho realizzato un bel documento pdf, che alego qui: Alteza del sole. Se avete qualche minuto per leggerlo, ne sarei contento, mi sembra sia riuscito bene. Da due giorni a questa parte la declinazione del sole sta nuovamente calando, fino a quando non avrà raggiunto nuovamente un punto stazionario, il solstizio d’inverno, quando tornerà a crescere. Così va da miliardi di anni, con qualche piccola oscilllazione, e continuerà ancora per un tempo sterminato.

A presto!

Il Pruno Selvatico

Continua la serie sulle foto naturalistiche e paesaggistiche, che inserisco per evitare che il sito finisca nelle mani di un antiquario, dal momento che di foto astronomiche con questo tempo non c’è n’è neanche l’ombra (ecco, manco a farlo apposta, è appena cominciata la pioggetta quotidiana del pomeriggio).

Fiori PiripiritoQuesta foto viene dall’aprile scorso, quando, negli intramezzi tra un’aquazzone e un altro, le piante sono riuscite a prendere abbastanza sole da fare i fiori (in ritardo di venti giorni). L’alberello in questione è un pruno selvatico, che fa delle prugne grandi meno di un centimetro, talmente ricche di vitamina C da essere amarissime e per questo quasi immangiabili.

Ho scritto “quasi” perché ovviamente ne vado matto. Solo che per avere i frutti bisogna aspettare almeno la fine di agosto: questo fa capire quanto tempo debbano aver impiegato gli uomini del passato per selezionare le varietà (frutti grossi, oppure dolci, o piante resistenti) che oggi si trovano sparse qua e là tra le campagne e le vallate. Queste sottospecie, che fanno parte della enorme ricchezza del nostro paese, sono costantemente minacciate o a rischio di estinzione a causa della globalizzazione dei consumi e di politiche agricole scellerate; spesso si è fatto troppo poco per tutelarle. È da augurarsi che oltre alle questue dei mercati finanziari, i governi di tutt’Europa possano in futuro dedicarsi anche a proteggere i suoi campi (e prati).

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