Verso fuori.

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M33 – Galassia del Triangolo

Finalmente, dopo sei mesi di forzata inattività, sono riuscito a fare un’altra fotografia al cielo! Si tratta della Galassia del Triangolo, la terza più grande componente del Gruppo Locale, dopo la galassia di Andromeda e la nostra Via Lattea.

M33 - Galassia del Triangolo

Galassia del Triangolo, M33

Vi piace? Andiamo subito ai dati tecnici: la fotografia è la somma di 6 pose da 300” ciascuna, per un totale di 30′ di esposizione, a 800 ISO con la solita Canon EOS 1000D, al fuoco diretto del Maksutov-Cassegrain INTES MICRO ALTER M500, di diametro 127 mm, ridotto con il riduttore di focale Meade a f/7 per una focale di 890 mm circa (nativamente, si tratta di un f/10).  L’inseguimento è stato guidato con un piccolo rifrattore Orion (focale 400 mm, diametro 80 mm), montato in parallelo, e la camera di autoguida Magzero MZ-5m, utilizzata in congiunzione con un piccolo Netbook e il software PHD Guiding. La montatura è la Celestron CGEM. Temperatura esterna: 15,5°C.

Le foto sono state scattate con l’opzione della rimozione automatica del dark frame attivata. Ho successivamente agito sulle singole foto con Photoshop per regolare i livelli, tentando di ridurre il forte inquinamento luminoso presente nelle immagini, e, dopo l’allineamento e la somma con IRIS, ho nuovamente utilizzato Photoshop con i suoi plug-in GradientX-Terminator e NoiseNinja.

La foto mi piace molto: è la prima volta che fotografo una galassia così estesa! Sono stato molto soddisfatto anche del sistema di autoguida, che si è comportato egregiamente (ho fatto anche una posa da 10 minuti, che è venuta con le stelle perfettamente puntiformi!). Avevo scattato anche delle altre foto, sempre da cinque minuti, che poi ho scartato perché, sommandole tutte, la galassia veniva completamente sovraesposta. Casomai, in un secondo momento, proverò a elaborare anche quelle per vedere se riesco a tirar fuori qualcosa di buono.

Nella foto si vedono bene alcuni bracci a spirale di M33 e il suo nucleo, più luminoso. La Galassia del Triangolo è situata a 3 milioni di anni luce da noi, ed è visibile con un buon binocolo in notti molto scure. La sua individuazione è molto semplice: basta puntare la stella Mirach nella costellazione di Andromeda: spostandosi “verso l’alto” (in basso se siete nell’emisfero australe!) in direzione della stella μ Andromedae e proseguendo per un’altra lunghezza si trovano due stelline subito sopra le quali c’è la galassia di Andromeda (M31). Spostandosi esattamente nella direzione opposta, sempre a partire da Mirach, vi imbatterete presto nella galassia del Triangolo, più piccolina, più o meno alla stessa distanza dalla stella di M31.

Spero di tornare presto con altre foto e novità! Ciao!

M42, M43 e NGC1977 (3)

Come poteva passare un inverno senza che fotografassi solita Nebulosa di Orione? Stavolta, però, ho dalla mia parte gli attrezzi recentemente acquistati alla Fiera dell’Astronomia di Forlì.

Lo scorso dicembre, infatti, mi sono dotato del necessario per approntare un sistema di autoguida. Ho comprato un piccolo rifrattore acromatico da 400 mm di focale e 80 mm di diametro, la camera di autoguida, una sbarra con due morsetti a coda di rondine per mettere il tutto in parallelo al piccolo Maksutov-Cassegrain della INTES-MICRO. Se avrete un po’ di pazienza, prima o poi troverò il tempo di descrivere il tutto qui in rete.

Grazie all’autoguida, quindi, mi sono potuto spingere per la prima volta senza terrore oltre i 20 secondi di posa. Ma veniamo alla foto:

 

Nebulosa di Orione: M42, M43, NGC1997

Vi piace? Se ci cliccate sopra potrete vederla nella grandezza originale, in formato JPEG. Ho scattato sei foto da 5 minuti ciascuna, con sottrazione automatica del rumore elettronico. L’immagine è il risultato di un HDR sulle somme incrociate alle medie delle sei fotografie, con un procedimento simile a quello descritto nel precedente post sulla stessa nebulosa (quasi un anno fa!): M42, M43 (2): HDR. Citiamo qualche dato: il tempo totale di esposizione è di 30 min, a 800 ISO con la fida Canon EOS 1000D, al fuoco diretto del Maksutov-Cassegrain INTES-MICRO Alter M500, di diametro 127 mm e rapporto focale f/10, ridotto a f/7 per una focale equivalente di circa 890 mm. Ho utilizzato un Orion ShortTube 80 (focale 400 mm, diametro 80 mm, f/5) per la guida, con una camera Magzero MZ-5m monocromatica come autoguida, supportata da un netbook con il software PHD Guiding. I due telescopi sono stati montati in parallelo sulla solita Celestron CGEM. La temperatura era di circa 2°C.

Certamente si può fare di più, ma bisogna considerare che Orione era già molto basso sull’orizzonte e ho perso un’ora buona per fare altre tre serie di foto da 2 minuti, 50 secondi e 20 secondi, che pensavo di usare per ricavare informazione sulla zona del trapezio, che già con cinque minuti di posa è andata “bruciata”. Non ho ancora avuto modo di elaborare queste serie supplementari.

Certo che, quando avrò un po’ più di tempo, vorrei portarmi ad una quota più alta, dalle parti di Laghi o ancora più in alto, vicino al monte Toraro, dove ho individuato dei buoni posti per l’osservazione e la fotografia. Ma bisognerà aspettare…

Sono molto soddisfatto del risultato: innanzitutto perché mi ha confermato di non aver scelto male il sistema di guida, anche se ho notato che con 10 minuti di posa le stelle cominciano ad ovalizzarsi, credo a causa dell’errore periodico della montatura, che cercherò di minimizzare nelle prossime sessioni con la funzione PEC. E poi la foto è la migliore che mi sia mai riuscita. Oltre al corpo principale di M42  e al “boccolo” di M43, è visibile anche la meno luminosa NGC1977, sopra le prime due.

Spero questa foto segni l’inizio di una nuova raccolta, con oggetti diversi dai soliti, che prima mi erano inaccessibili. Anche se il sito, ormai, viene aggiornato una volta ogni rivoluzione galattica, spero che anche agli sporadici visitatori piaccia la mia piccola foto, che finalmente può mostrare qualcosa di più.

A presto!

Eclisse di Sole parziale 04/01/2011

Aggiungo anch’io, nel vasto contenitore che è la rete, una piccola foto dell’Eclisse parziale di Sole di oggi, che ho fatto con mezzi molto poveri: ho anteposto all’obiettivo della macchina fotografica un comune vetro da saldatore di gradazione 12. L’osservazione è stata funestata dalle nuvole ed è stata visibile, in pratica, solo per l’ultima parte del fenomeno.

A presto!

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