Verso fuori.

Categoria: Fisica Pagina 5 di 8

Cirroarco con Poiana

Sembra che i cirri che ho fotografato ieri sera abbiamo voluto ringraziarmi dell’interesse, esibendo pochi minuti fa uno splendido arco di alone solare, che sono riuscito a riprendere assieme al passaggio di una bella poiana.

Arco di Alone Solare con Poiana, sui cirrostrati.L’alone solare si forma perché la luce è rifratta dai cristalli di ghiaccio dei cirri, proprio come accade con l’arcobaleno; tuttavia, il differente indice di rifrazione e la simmetria esagonale dei cristalli fanno sì che, al contrario di quel che avviene con le gocce d’acqua, l’arcobaleno sia dallo stesso lato del Sole, con la banda rossa rivolta verso di esso. A causa di questa vicinanza, gli aloni solari sono spesso di debole intensità.

La poiana è un assiduo frequentatore: mi è capitato di vederla sbucare a pochi metri di distanza mentre volava rasoterra. Dalle mie parti ne abbiamo un gruppo di quattro esemplari, che hanno i loro rifugi sul monte Priaforà, e scendono a valle per cacciare topi e passeri.

Infine, ho dovuto aumentare contrasto e saturazione della fotografia, che è una posa di 1/2000 di secondo a 100 ISO, con l’obbiettivo da 55mm a f/8, perché l’arco era evidente sullo schermo della fotocamera, ma non su quello del mio elaboratore.

Ciao!

AIA304+AIA171_2012-03-17_10.37.15

HelioViewer

Spesso, divulgando l’astronomia, si pone molto l’accento sulla cosmologia e sullo studio delle galassie, delle nebulose, degli ammassi stellari. Oppure si parla dei pianeti e della Luna, dai quali molti bambini sono naturalmente affascinati. Per assurdo, spesso passa inosservato l’oggetto più evidente della nostra vita, il Sole!

AIA304+AIA171_2012-03-17_10.37.15

Sole del 16/17 marzo 2012 (auguri Italia!)

Eppure, al pari dei telescopi spaziali che ci aiutano nello studio del profondo cielo, esistono numerose sonde che tengono costantemente sotto controllo il Sole. La sonda SOHO (Solar and Heliospheric Observatory), progetto congiunto delle agenzie spaziali europea ed americana, lanciata nel lontano 1995, è stata recentemente affiancata dalla nuova sonda americana SDO (Solar Dynamics Observatory). La sonda SDO invia continuamente a Terra immagini del Sole in differenti lunghezze d’onda, mentre nell’archivio della sonda SOHO sono presenti fotografie… dal 1995 ad oggi!

Tutta questa mole di dati è liberamente accessibile in rete tramite il sito interattivo http://www.helioviewer.org, attraverso il quale si possono visualizzare le fotografie in tempo reale e anche per una specifica data e ora. Si possono anche creare dei video accelerando il tempo, in maniera da vedere lo sviluppo di fenomeni grandiosi come le eruzioni solari o i brillamenti. Tutto questo può essere fatto anche con un programma multipiattaforma, scritto in Java, JHelioViewer, che, a differenza dell’interfaccia web, scarica ed elabora in locale le fotografie in formato JPEG2000. Grazie a JHelioviewer, si possono impostare con precisione parametri come il tempo d’inizio e di fine del filmato, il frame-rate, il numero di immagini, per non parlare dei livelli, ciascuno relativo ad una specifica lunghezza d’onda. Helioviewer.org e JHelioViewer sono software creati e gestiti dall’Agenzia Spaziale Europea, l’ESA.

Qui sotto, potete vedere un video che ho realizzato in questo modo: riprende la rottura a catena di due filamenti solari, avvenuta nella sera e nella successiva notte del 16 Marzo scorso. Consiglio a tutti di fare un giro sul sito di HelioViewer o di scaricare il programma; vi dò anche una data interessante, il 6 dicembre 2010. Scoprite voi cosa è successo quel giorno sul Sole…

Millebolle

I quattro tipi di bolle

In alto le bolle che contengono aria, in basso quelle che contengono acqua. A sinistra quelle che sono nell’acqua, a destra quelle che sono nell’aria. Nell’ordine: bollicine d’aria in acqua, bolle di sapone, bolle inverse d’acqua, goccioline su una foglia. Sulla diagonale dall’alto a sinistra in basso a destra le bolle che hanno una sola superficie di contatto (e che quindi, se fossero perfettamente sferiche, avrebbero una pressione interna più alta di 2σ/r rispetto a quella esterna), mentre sull’antidiagonale quelle che ne hanno due (con pressione interna pari a quella esterna più 4σ/r se fossero sferiche).

(VIDEO 1)          (VIDEO 2)

Pagina 5 di 8

Powered by WordPress & Tema di Anders Norén