Per caso, il 21 Marzo, andando in gita scolastica a Trieste per eseguire un esperimento di genetica all’università, ho scoperto dell’esistenza dell’ OpenDay, una giornata nella quale tutte le strutture scientifiche della città sono aperte e accessibili ai visitatori, e tra queste anche il sincrotrone. Così, complice l’adunata degli alpini nella vicina Bassano per la quale le scuole sono state chiuse, il 10 sono andato a visitare Trieste. Per un caso fortuito, una vecchia collega e amica di mio padre ci ha informato del fatto che a Basovizza sarebbe stato visitabile anche l’osservatorio astronomico, che io conoscevo per via di Margherita Hack, che ne è stata direttrice.
Radiotelescopio di Basovizza
Il giro dell’osservatorio è durato circa 45 minuti: dei ricercatori ci hanno guidato attraverso il territorio, mostrandoci un po’ di tutto. Partiti dalla specola, siamo passati per il radiotelescopio e infine abbiamo potuto vedere delle immagini in diretta del sole. Mi è stata anche illustrata l’interessante l’iniziativa ‘Le stelle a scuola’, tramite cui le scuole possono connettersi con internet all’osservatorio e utilizzare un telescopio motorizzato per fare delle fotografie. Mi sono promesso di parlarne ai miei professori…
Il territorio dell’osservatorio è bellissimmo: il terreno erboso è circondato da un basso bosco di conifere nel quale, oltre ai fiori spontanei, ci sono molti insetti, tra i quali ho notato la presenza di bellissime farfalle difficili da trovare nella mia zona (ebbene sì, quando non sono al telescopio vado in cerca di farfalle… 😉 ).
In sostanza, la visita all’osservatorio mi è piaciuta moltissimo e la consiglio a tutti: magari potete anche farvi un giro in Slovenia, visto che il confine, in linea d’aria, è a meno di due chilometri!
La specola
Nella seconda parte della visita ho avuto il piacere di visitare il Sincrotrone di Trieste, sulla cui misteriosa funzione fantasticavo da quando avevo otto anni…
Elettra, il sincrotrone di Trieste
In questo laboratorio, degli elettroni vengono fatti girare quasi alla velocità della luce in un anello. Per la verità, non è proprio un anello: segmenti dritti si concatenano formando un poligono quasi circolare. Il segreto è proprio in questa non continuità: gli elettroni, una volta accelerati, tenderebbero ad andare dritti, ma per curvarli occorre fornir loro energia, tramite dei potentissimi magneti, che questi risputano fuori quando, fatta la curva, tornano ad avanzare diritti. Questa energia ‘sputata’ è luce nei raggi X, detta luce di sincrotrone, molto brillante e concentrata. Selezionando particolari frequenze di questa luce e dirigendole verso un campione da analizzare si possono ‘vedere’ dei dettagli molto piccoli, altrimenti invisibili. Le applicazioni di questa tecnica sono vastissime, dallo studio degli OLED a quello dei chicchi di caffè.
Concludendo, come potevamo mancare ad una visita alla città? Per fortuna che non c’era vento… 😉
23/09/09
Ho notato solo ora un’insolita affluenza di accessi al post “Trieste”, nel quale descrivo la mia visita all’open day ai laboratori dell’ AREA Park di Trieste nel 2008. In particolare, il giorno 09/09/09, l’articolo ha ricevuto 2312 visite.
Probabilmente ciò è dovuto ad un link o ad un’immagine presente nella pagina. Devo tuttavia specificare ai visitatori che, qualora fossero alla ricerca di informazioni sul parco scientifico di Trieste, debbono visitare il sito ufficiale di AREA Park, piuttosto che il mio sito, che può dare solo una descrizione soggettiva di una visita.
Ho provveduto a rimuovere quella che penso sia l’immagine incriminata, per correttezza nei confronti di AREA Science Park.
7waterfalls
uff, perchè non mi racconti mai queste cose??
giovanniceribella
Ma se sapevo che ti interessava ti invitavo!
Come ti vanno le vacanze?
Ciao,
a presto (fuori da scuola)!