E mentre tutto sembra scomporsi: febbrili le convulsioni della ragione, che giace sbronza in un fosso; mute le urla che lacerano il silenzio; feriti gli occhi dai frammenti del tempo spaccato; straziato lo spazio, costipato in un punto; ed esangue il fuoco perpetuo dell’uguaglianza,… mentre succede tutto questo, zitta zitta, senza dar nell’occhio, la Terra la sua, di rivoluzione, ha già conclusa. Senza sostare di fronte ad alcuna delle biforcazioni del labirinto. Beffarda e inesorabile, scrivendo le sue balte nelle ombre dei monti.
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