La fotografia sottostante mi è costata un’intera nottata. È il risultato della media pesata di 20 scatti da 1600 ISO lunghi un minuto. Come al solito, la foto è scattata con la mia Canon EOS 1000D montata sul Maksutov-Cassegrain Intes Micro Alter M500 (f/10 127mm). La temperatura dell’aria era di circa 18,5°C. A tutte le immagini è stata sottratta la media di 30 bias e la media di 30 dark. Inoltre, esse sono state divise per la media di 10 flat. L’elaborazione è stata latta con il software IRIS e, successivamente, con Adobe Photoshop.

M82

L’aver fatto un alto numero di pose mi ha favorito molto, in quanto la loro media è risultata poco affetta da rumore elettrico. Il vero problema è stato invece il fondo cielo, che nell’immagine non elaborata con Photoshop era dello stesso colore del gelato alla fragola… Per ridurlo ho agito manualmente sui tre canali R, G, B diminuendo la loro luminosità ed aumentando il contrasto. Come risultato, sono riuscito ad avere un fondo scuro, ma ho ottenuto una galassia divisionista: pazienza. Per la galassia, ho cercato di riprodurre i colori di una foto dell’Atlante delle Costellazioni, grazie alle cui preziose tabelle delle coordinate sono riuscito a trovare la galassia.

Non so se, per un astrofotografo, sia una buona immagine o meno. Personalmente, la ritengo la migliore che ho fin’ora eseguito. Ciò che mi piace è che si può notare nella foto la banda di gas interstellare di sbiego e la luminosità elevata delle zone centrali, nelle quali è in atto un violento processo di formazione stellare. Trovare nelle proprie fotografie una valenza scientifica seppur remotissima, come notare le strisce di gas interstellare e le zone ad alto tasso di formazione stellare è per me una gran felicità. Da valore aggiunto anche il fatto che per trovare la galassia ho utilizzato sono l’Atlante, rendendomi per una volta meno schiavo del computer di quel che penso di essere.

Che dire, a voi piace? E se c’è qualche astrofotografo che passa di qui, dove e come posso migliorare?

Ciao!