Finalmente sono riuscito a fotografare la nebulosa del granchio! Ieri sera, tornando da Forlì con un nuovo riduttore di focale, ho voluto provarlo. S0mma di 7 pose da 60 secondi ciascuna, 400 ISO. Lunghezza focale equivalente ≈ 1600 mm (devo ancora calcolarla con precisione), 280 mm di diametro. Filtro Baader Planetarium UHC-S. Il riduttore di focale è di marca Meade. Temperatura esterna ≈ 4,5°C . In nord è verso alto.
Nonostante i difetti, a me piace: se si ingrandisce la nebulosa si vedono i filamenti più grandi. Infatti, la nebulosa del Granchio è il resto di una supernova scoppiata nell’anno 1054. La supernova fu visibile ad occhio nudo anche di giorno e se ne trovano tracce presso antichi documenti cinesi ed arabi. Si ritiene che in Europa, essendo poco probabile che non l’abbia vista nessuno, all’evento sia stata applicata una damnatio memoriae: nei testi di Aristotele, allora considerati incontrovertibili, è scritto che il cielo è immutabile. La nebulosa è ricca di strutture filamentose, e al suo interno si nasconde una stella di neutroni.
Ci si può anche divertire a fare mettere vicine la mia foto e quella del telescopio spaziale.. anche se al confronto la prima sembra uno scarabocchio mal riuscito…
Le quattro stelline che formano un quadrilatero in basso a destra servano da indicatore per le dimensioni relative delle immagini e la quantità di segnale che non sono riuscito a prendere (tutto il bordo della nebulosa). Nonostante tutto, i filamenti di gas più grossi che fuggono dal centro della nebulosa sono riconoscibili anche nella mia fotina! Evviva!
Tirando le somme, sono molto contento: non solo sono riuscito a fotografare la nebulosa che volevo, ma nella foto si vede anche qualcosa di più di una semplice macchia!! Spero di poter presto fare altre foto… se la legge di Murphy mi darà tregua!
Resta però aperto un mistero… come diavolo ha fatto Messier a vederci dentro un granchio?! Ha proprio preso un granchio…
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